Un’attesa che ha fatto spolverare gli abiti della festa per tante persone che hanno scelto di partecipare a quella che probabilmente sarà ricordata come la gara con più presenze al San Vito-Marulla di Cosenza. Le paventate 20.000 presenze abitano quasi tutti i posti disponibili, finalmente la Tribuna B della struttura non è più quell’obbrobrio che, a favore di telecamere, faceva capolino nella penisola.

La corsa per essere testimone nel derby della Calabria non ha avuto soste, botteghini e rivendite prese d’assalto che in pochissimo tempo hanno terminato la scorta dei tagliandi. Chi ha preferito l’acquisto telematico ha dovuto scontrarsi con la logica conseguenza dell’attesa. Tanto colore per il San Vito, abito da cerimonia per il grande evento, la rivalità sportiva contro la corregionale è sentita.

Storcono il naso i cosentini quando l’idolo Tutino, dopo appena 5 minuti, deve scendere dalla giostra, un guaio muscolare gli impedisce di essere della contesa. Se da un lato c’è chi storce il naso, dall’altro lato c’è anche chi, con un sospiro di sollievo, sa che senza don Gennaro si corrono meno pericoli. Sfortunato anche il primo assistente Alessandro Cipressa di Lecce che al 25’ è incorso in grave infortunio, la diagnosi riporta la rottura dei legamenti di entrambe le ginocchia. Come previsto dal regolamento, lo sfortunato ufficiale di gara viene sostituito con il 4° uomo sig. Mastrodomenico di Matera.

 

Alla ripresa del gioco, minuto 32’, ospiti in vantaggio con Iemmello. Qualche timida reazione accompagna le squadre al riposo. Nella ripresa vicino al pari il Cosenza prima con Antenucci che coglie il palo a portiere battuto e dopo con Calò che si vede annullare una rete dall’arbitro. Cosenza in avanti a testa bassa, inevitabile il contropiede che al 44’ consente a Biasci di raddoppiare per il Catanzaro. Al netto del rigore parato da Micai a Biasci nell’extratime della gara, termina la gara che lascia tanto amaro in bocca ai tifosi.

Il seguito è un’altra storia, la cronaca racconta di gravi episodi di violenza. Si registrano scontri tra tifosi e forze dell’ordine nell’immediatezza dello stadio. Momenti anche concitati in un noto locale cittadino, affollato da tanti giovani e bambini, preso d’assalto da un gruppo di persone (evitiamo di proposito definirli tifosi o ultras) che ha prodotto il ferimento di un uomo presente all’interno. Negli scontri riportano ferite e contusioni anche 3 agenti della Polizia.

Poco importa l’appartenenza dei soggetti, difficile trovare un aggettivo che possa identificarli, le azioni poste in atto ne impediscono una specifica collocazione nella società civile la quale, invece, dovrebbe bannarli senza tante chiacchere.

LA GALLERIA della gara (photo Pasquale Golia – VIETATA LA RIPRODUZIONE)

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