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di PASQUALE GOLIA

Stefano Tacconi sarà il nuovo Presidente onorario del Cassano Sybaris, squadra dilettantistica calabrese che milita nel campionato di Promozione. Ad annunciarlo è stato il Presidente esecutivo Mario Varca. L’ex bandiera della Juventus consolida così il suo legame con la Sibaritide. Da qualche anno, infatti, l’ex portiere ha scelto l’Alto Jonio cosentino per le sue vacanze estive. Da qui è nata l’idea di trasmettere qualcosa ai giovani calciatori di Cassano All’Ionio. Il Presidente del Cassano Sybaris, Mario Varca, ha colto la palla al balzo e gli ha affidato il ruolo di guida carismatica della sua compagine calcistica. Tacconi ha raccolto la sfida ed ha annunciato che sarà presente per qualche gara sulle tribune del Pietro Toscano di Cassano per spingere la sua nuova squadra. Stefano Tacconi, come si ricorderà, è stato il portiere della Juventus per quasi un decennio (1983-1992) nonché capitano nelle ultime stagioni, è tuttora l’unico  estremo difensore a essersi aggiudicato tutte le cinque competizioni UEFA per club all’epoca vigenti, vinte con la formazione bianconera a cavallo degli anni 1980 e 1990; con il club torinese ha messo in bacheca anche due scudetti e una Coppa Italia. Tra il 1987 e il 1991 ha fatto parte della nazionale italiana, totalizzando 7 presenze e partecipando come secondo portiere al campionato d’Europa 1988 e al Campionato del mondo 1990. Ha inoltre disputato da titolare i Giochi olimpici di Seul 1988. Abbiamo incontrato  Stefano Tacconi proprio a Sibari e con lui abbiamo parlato di Juventus, di Cassano ma soprattutto di sport.

Stefano possiamo dire che questo territorio oramai è quasi casa tua? Questo è un luogo fantastico. Siamo venuti qui con mia moglie per le vacanze già due, tre volte. Più che Magna Grecia, qui si “magna” e pure benissimo. Bel paesaggio, bella gente e non potevo che innamorarmi di questo lembo di Calabria. Ora, assieme a Mario Varca, stiamo cercando di far conoscere la Calabria. Non a caso, il prossimo anno, porterò a Sibari il premio nazionale del miglior portiere italiano, dalla serie D alla serie A.

Qui, da oggi parte anche una nuova sfida: sarai Presidente onorario del Cassano-Sybaris? E’ un ruolo che accetto ben volentieri, verrò ogni tanto allo stadio ad incitare i ragazzi. Metterò al servizio della squadra e di questo territorio la mia esperienza. A volte nelle gare, quando giocavo, bastava la mia presenza per intimorire gli avversari. Scherzi a parte, spero di esser utile alla causa per promuovere lo sport che è stato sempre la mia vita. Voglio una squadra vincente, io ero abituato a competere per vincere e voglio che lo faccia anche la mia squadra. Poi il campo dirà.

La leggenda della Juventus porta d’attualità inevitabilmente una valutazione sulla Juventus di questi giorni e con l’addio di Cristiano Ronaldo? Penso che l’addio di Ronaldo era già stato stabilito da tempo perché la Juve non è riuscita a vincere la Champions in questi tre anni. Giocoforza al quarto anno, sapendo di non poter competere con le altre grandi europee, la società ha voluto recuperare qualche soldino da quel grande investimento. La Juve sa che in Europa anche quest’anno non sarà facile ed allora ha voluto tenere d’occhio i conti.

Juve senza Ronaldo e campionato di Serie A aperto? Allegri per la Juve è una certezza. Conosce l’ambiente e poi non gli hanno chiesto di vincere la Champions e quindi lavorerà con più tranquillità. Sicuramente sarà un campionato battagliato con Inter e Juve più che competitive ma Allegri ci ha abituato a partenze quasi ad handicap e recuperi, poi, da primato nei mesi invernali

Cos’è lo sport per Stefano Tacconi? Lo sport per me è stato tutto. Ho avuto la fortuna di giocare e vincere tutto. Il mio record rimarrà unico per aver vinto tutte le competizioni Uefa e questo mi rende felice. L’unico rammarico è per la nazionale. Forse se quella semifinale di Italia ’90 l’avessi giocata io sarebbe andata diversamente. Scherzo… naturalmente, Zenga è stato bravo ed è un amico. Ho avuto la fortuna di giocare con lui ma anche con tanti campioni mostruosi: Platini, Maradona, Zico, Breme, Careca, Falcao, Van Basten, Gullit e devo solo ringraziare la vita per questo. Però l’agonismo ha un prezzo da pagare: i sacrifici e le rinunce da fare per arrivare. Io ci sono riuscito, lasciando stare le banalità che i ragazzi di oggi sono sempre alla ricerca. Senza sacrifici ed amore per una squadra non si arriva da nessuna parte. Ho fatto questa vita per 30 anni e posso dire di aver fatto la scelta giusta.

Szczesney portiere da tradizione juventina nonostante gli errori della prima gara di campionato? E’ un ottimo portiere, è nazionale polacco non a caso. Poi qualche errore è umano, ne ho fatti alcuni anche io ed ero furbo a non farli vedere, il suo valore non è in discussione.

Tra i portieri italiani chi il tuo erede? Non penso ci sia un mio erede, non per mia straordinaria bravura ma perché il calcio è cambiato ed è impossibile paragonare la mia epoca calcistica e quella attuale.

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