La mente di Lorenzo Stranges non vola alla positiva prestazione di Acri nel primo turno della Coppa Italia, ma a chi non c’è più. I granata ieri sono scesi in campo con il lutto al braccio e il tecnico spiega il perché. «Era la prima volta che la Morrone giocava una gara ufficiale senza Marco Calderaro – dice – Il nostro è stato un precampionato segnato dalla sua scomparsa, vincere e dedicargli il successo era davvero il minimo».
Il 3-0 maturato con le marcature di Leta, Gueye e Ferraro ha fatto capire come la competizione non verrà snobbata, anzi sarà usata per oliare meccanismi e trovare il giusto affiatamento. «Abbiamo tanti ragazzi che non sono ancora al top della condizione – evidenzia il tecnico – in più ho bisogno di conoscere meglio l’intero organico a mia disposizione. E’ proprio per questo che la Coppa Italia ci servirà tantissimo. Ieri si trattava della terza uscita per noi: con questi impegni vogliamo cementare il collettivo e renderci conto del materiale a nostra disposizione».
Se da un lato il punteggio è la nota migliore per la Morrone, non vanno tralasciati due dati statistici. Stranges ha schierato inizialmente quattro under e poi ha mandato in campo un 2003 nella ripresa. «Puntiamo molto su De Rose – chiude l’allenatore – E’ un prospetto interessante che ha meritato l’esordio. Tornando alla gara con l’Acri, vincere è sempre salutare. Fa crescere l’autostima e dà tranquillità allo spogliatoio, ma siamo consapevoli che bisogna lavorare tantissimo. Siamo indietro dal punto di vista della compattezza e dello spirito di sacrificio. C’è ancora un po’ di confusione e va messo ordine».