COSENZA – GENOA 1-2

COSENZA: Matosevic, Rispoli (11′ st Brignola), Brescianini, Rigione, Calò (1′ st Voca), D’Urso, Meroni (25′ st Merola), Panico (11′ st Gozzi), Nasti (25′ st Larrivey), Venturi, Butic
A disposizione: Marson, Kornvig, Larrivey, Vaisanen, Merola, Camigliano, Vallocchia, Sidibe, Zilli
Allenatore: Dionigi

GENOA: Martinez, Sabelli, Dragusin, Strootman, Coda (21′ st Yeboah), Aramu (21′ st Yalcin), Gudmundsson (31′ st Tourè), Bani, Jagiello (35′ pt Ilsanker, 31′ st Vogliacco), Frendrup, Pajac
A disposizione: Sempre, Agostino, Czyborra, Hefti, Badelj, Puscas, Portanova
Allenatore: Blessin

MARCATORI: 30′ pt Coda (rig. G), 37′ pt Strootman (G), 45+2′ pt Butic (rig. C)

ARBITRO: Sig. Baroni Niccolò di Firenze ASSISTENTI: Sig. Rossi Marcello di Biella, Sig. Fontani Federico di Siena IV UFFICIALE: Sig. Vergaro Giorgio di Bari VAR: Sig. Fourneau Francesco di Roma 1 AVAR: Sig. Mokhtar Gamal di Lecco

NOTE: Spettatori: 7434, Ospiti: 696, Totale Incasso: 71.127€ Ammoniti: 21′ pt Rispoli (C), 22′ pt Bani (G), 34′ pt Bani (G), 36′ pt Meroni (C) Espulsioni: 34′ pt Bani (G) Recupero: 2′ pt; 5′ st

foto di Pasquale Golia (vietata ogni riproduzione)


Delude il Cosenza di Dionigi, squadra apparsa senza anima e incapace di creare qualcosa che possa impensierire gli ospiti. 

Potrebbe essere questa la breve sintesi che ieri ha caratterizzato la gara al Marulla di Cosenza che, a parte la gara, ha vissuto momenti da encomiare per il gemellaggio con i tifosi ospiti e per il momento dedicato a Gigi Marulla che è stato ricordato dai capitani delle due squadre prima del calcio d’inizio che hanno fatto dono alla famiglia Marulla della maglia n 9 delle rispettive squadre, con il nome del compianto attaccante.

E dire che i presupposti iniziali lasciavano ben sperare i tifosi rossoblù locali. Al 3′ Butic, ben assistito da Nasti, impegna severamente il portiere ospite Martinez che riesce a sventare mandando in angolo una pericolosa conclusione dell’attaccante. Replica il Genoa, al 9′, con Coda che tenta la via della rete, para Matosevic. Al 23′ timide proteste dei locali per un contatto in area ai danni Brescianini con l’arbitro che non interviene.

Al 30′ la supremazia ospite si materializza grazie a un calcio di rigore assegnato dall’arbitro Baroni che punisce un tocco di mano in area (involontario ma da regolamento punibile) del difensore Rigione. Sul dischetto lo specialista Coda che non sbaglia. Occasione per il raddoppio dopo appena 1 minuto con Jagiello la cui pericolosa conclusione viene sventata in angolo dal portiere cosentino.

Al 34′ i grifoni restano in 10 per l’espulsione di Bani (doppia ammonizione) e, paradossalmente, quando tutti si aspettano una pressione maggiore da parte dei padroni di casa, il Genoa raddoppia al 37′ con Strootman bravo a scoccare un tiro al volo dalla distanza che sorprende Matosevic e termina in rete alla propria destra lambendo il palo.

In dieci ma sul doppio vantaggio, il Genoa amministra agevolmente, senza troppi affanni contiene la scarsa vena dei locali. Al 45′ episodio dubbio: l’arbitro su palla contesa in area tra un difensore ospite e Brescianini inizialmente concede calcio di punizione a favore del difensore salvo poi assegnare il rigore al Cosenza su segnalazione del VAR. Conclusione di cui si incarica Butic che trasforma spiazzando il portiere ospite.

La ripresa dovrebbe proporre un’inerzia di gioco gestita dai locali alla ricerca del pareggio. Al 60′ Butic prova a riequilibrare con una conclusione che Martinez smanaccia in angolo. Corre il 65′ quando ci prova Nasti con un tiro a giro con palla fuori di poco. All’81’ prova a scrivere il proprio nome nel tabellino dei marcatori il subentrato ligure Vogliacco la cui conclusione a botta sicura viene miracolosamente sventata da Matosevic. Ultimo brivido, a favore del Genoa, all’86’ con l’altro subentrato Yalcin che si vede parare a terra la propria conclusione.

Il Genoa alla fine esulta, torna a casa con tre punti e la quinta vittoria in campionato, secondo posto in classifica e la consapevolezza di poter ambire seriamente al ritorno nella massima serie.

Per il Cosenza seconda sconfitta consecutiva che non è il danno maggiore. Squadra incapace di proporre un proprio impianto di gioco, conclusioni per lo più dovute a spunti personali. E’ vero, di fronte c’era una squadra tecnica e ben organizzata, è altrettanto vero, però, che il grifone ha giocato per i 2/3 in inferiorità numerica e il Cosenza non è stato capace di capitalizzare il vantaggio numerico. Quando tutti si aspettavano una ripresa “anima&core” per riprendere il risultato, la realtà ha mostrato la pochezza di un attacco evanescente con il nulla a supporto.

In conferenza stampa il tecnico cosentino Dionigi parla di un buon primo tempo riconoscendo il poco prodotto nel secondo. Peccato che se ne siano accorti in pochi, opinione rispettabile ma non condiviso. Chiedere ai tifosi che a fine gara hanno caratterizzato il rientro negli spogliatoi con una sonora bordata di fischi.

 

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