Ventun anni, di cui gli ultimi tre alla Morrone, ed una carriera ancora tutta da scrivere sognando ancora in alto. Perché a volte i sogni possono davvero diventare realtà. Più facile se hai quella disinvoltura tecnica che nonostante la giovane età, ti fa apparire già un veterano per la categoria. Niccolò Misuri, centrocampista della squadra granata, quest’anno sta vivendo una stagione da top assoluto della squadra e dell’intero campionato. Titolare inamovibile dello scacchiere tattico di mister Infusino. La crescita del classe 2000 è stata costante negli anni: «Quando sono arrivato ero un under su cui puntava il club, ma affiancato da elementi davvero al top della categoria. È un peccato che il torneo si sia interrotto perché, magari non al titolo, ma potevamo puntare ai playoff. Bacilieri, Leta, Granata, Casella mi hanno aiutato ad inserirmi e ad essere più furbo in campo. È li che ho conosciuto il campionato di Eccellenza».
Una Morrone assoluta sorpresa del campionato grazie anche al centrocampo. Ma cosa chiede mister Infusino al reparto? «Il mister ci chiede di gestire i ritmi in partita e di dare velocità alla manovra. Contestualmente dobbiamo rappresentare la diga della Morrone in mezzo al campo, ma principalmente essere propositivi». Dove invece può migliorare il rendimento di Misuri è lui stesso a dircelo: «Nel mantenere la concentrazione per 90’ e nell’essere più cattivo sotto porta. Arrivo di frequente al tiro, ma ho pochi gol al mio attivo (uno, bellissimo, contro la Bovalinese che è valso tre punti, ndr)».
Giro di boa del campionato quasi concluso visto che mancano solo due partite. Tempo di bilanci anche per Niccolò: «Girone d’andata fantastico. Non è tanto per aver fatto tutti questi punti, ma perché nessuno credeva in noi. Forse nemmeno noi stessi. Ritengo che soltanto il Locri ci sia superiore, mentre il calciatore che maggiormente mi ha impressionato gioca con la maglia della Morrone. Trombino è stato finora davvero super».
A proposito di squadre non ancora incontrate dalla Morrone, domenica match in casa del BocaMelito. Il classico testa-coda, quasi, da non sottovalutare: «Sarà una gara impegnativa. Gli avversari di domenica fanno parte delle squadre che lottano nei bassifondi della classifica, ma venderanno cara la pelle. Ormai gli avversari ci conoscono e si preparano a dovere. Non dobbiamo sottovalutare l’impegno e abbiamo tutta l’intenzione di proporre il nostro gioco anche nei prossimi 90 minuti».
Uno dei segreti della Morrone è proprio la grande unione di squadra. Ma quali sono i compagni con i quali Misuri si trova meglio nello spogliatoio? «Il gruppo è talmente unito che è difficile indicare un nome in particolare. Con Cardamone, Panzera e Nicoletti gioco fin da piccolo ed è normale che con loro il rapporto sia diverso. Di conseguenza l’affiatamento si vede anche in campo: tutti sappiamo come giochiamo e facciamo il possibile per metterci a nostro agio la domenica. E se devo essere sincero anche fuori dal campo ci diamo da fare viste le tante serate insieme (ride, ndr)».
Infine uno sguardo sulla carriera. Tra passato che vuol dire Cosenza, visti i ben 5 anni di settore giovanile e le tre convocazioni anche con i grandi, e futuro: «Ho militato 5 anni nelle giovanili dei Lupi e mi avrebbe fatto davvero tanto piacere fare anche solo l’esordio in prima squadra. Il destino ha voluto altro per me, ma non ci penso più. Per me la Morrone, il calcio in generale, non è soltanto un hobby. Accompagna sì lo studio, ma io ho l’ambizione di voler provare a vivere di questo e ci sono tante belle storie che regalano finali a sorpresa. Chissà che non tocchi anche a me».