Di PASQUALE GOLIA
Con la tradizionale cerimonia di chiusura, andata in scena nel pomeriggio italiano dell’8 agosto, si sono ufficialmente concluse le 32° Olimpiadi estive, dopo 17 giorni di gare. Ora il testimone passa a Parigi 2024 che dovrà organizzare i Giochi tra soli tre anni. Un’edizione indimenticabile, quella giapponese, nonostante l’anno di ritardo a causa dell’emergenza Covid. Un’edizione da leggenda per l’Italia. I risultati della spedizione azzurra a Tokyo 2020 resteranno, infatti, scolpiti nella storia della Olimpiadi grazie a risultati e numeri mai visti prima. E dopo aver superato il primato di podi in una singola edizione, ecco un altro inedito e solamente eguagliabile record: sedici giorni su sedici a medaglia. Percorso netto, en plein. E se Vito Dell’Aquila e Luigi Semele hanno aperto le danze lo scorso 24 luglio, sono state le “farfalle, della ginnastica ritmica a conquistare il bronzo che chiude il cerchio. Il podio numero quaranta, cifra tonda, in diciannove discipline diverse. Il precedente primato era stato registrato ad Atene 2004, dove l’Italia era andata a medaglia quindici giorni su sedici. Quaranta medaglia (10 ori, 10 argenti e 20 bronzi), un numero mai raggiunto, in oltre 120 anni di Giochi olimpici. Superate le edizioni con più medagliati italiani di Los Angeles 1932 e Roma 1960. Il manifesto del trionfo azzurro resteranno le vittorie, quasi in simultanea, di Marcel Jacobs, nei 100 metri piani, e di Gianmarco Tamberi nel salto in alto, ma anche dei ragazzi della 4×100, guidati ancora una volta da Jacobs, dell’inseguimento a squadre del ciclismo su pista; di Massimo Stano (marcia 20 km maschile) e di Antonella Palmisano (marcia 20 km femminile). E’ stata questa anche l’Olimpiade dei non favoriti con tanti podi conquistati da tante sorprese. E’ stata questa l’Olimpiade del Giappone e dei giapponesi che nonostante i timori della vigilia per il Covid ha messo su un protocollo di sicurezza che ha consentito di riportare la luce, grazie allo sport, nel buio della pandemia. E’ stata anche l’Olimpiade di Thomas Bach, presidente del CIO, che ha voluto che questi Giochi si facessero ed alla fine ha vinto, uscendone come autentico gigante. Sì, perché il mondo aveva bisogno dei Giochi e delle sue storie di uomini e donne eroi dello sport, per resistere e ripartire dopo la resilienza del Covid. E’ stata questa, infine, l’Olimpiade più globale di sempre. Su 205 Paesi presenti sono andati a medaglia 93, il 47%, a Rio 87″. L’Italia si è piazzata decima nel medagliere olimpico. Gli USA, nonostante i forfait di Simon Biles, ha chiuso prima con 39 ori, uno in più della rivale storica Cina.
MALAGO’ E I GIOCHI DI TOKYO INEGUAGLIABILI PER GLI AZZURRI Un’estate sportiva così, solo pochi mesi fa, nessuno l’avrebbe mai pronosticata. In un mese l’Italia ha trionfato agli Europei di calcio ed ha vissuto un Olimpiade da libri di storia conquistando due su tre medaglie simbolo dello sport mondiale: l’uomo più veloce del molto e l’uomo che salta più in altro del mondo sono stati infatti due italiani. Non nasconde, nella consueta conferenza stampa di chiusura a Casa Italia, la propria soddisfazione il Presidente del CONI Giovanni Malagò: “Io ero convinto che saremmo arrivati a 39 medaglie: le mie previsioni sono state migliorate con un record storico”. Giovanni Malagò traccia il bilancio finale delle Olimpiadi di Tokyo, chiuse dall’Italia con un numero record di medaglie, 40: 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi. “E’ un’Italia multietnica e un’Italia super integrata – dice il presidente del Coni – Per la prima volta nella storia l’Italia ha vinto almeno una medaglia in ognuno dei giorni di gara, un record che nessuno potrà battere ma solo eguagliare. La credibilità dello sport italiano è ai massimi livelli: si sono creati i presupposti ideali per ospitare grandi eventi in Italia. Per la prima volta tutti gli italiani hanno fatto il tifo al massimo livello per tutti gli azzurri”. Il movimento sportivo ed olimpico negli ultimi cinque anni è cresciuto tanto che, ha spiegato Malagò: “L’età media degli ori azzurri è di 26,33 anni, quella dei medagliati (in totale 66 per 73 podi) di 26,84. “Nel nostro Paese sono andate a medaglie 16 regioni, contro le 15 della passata edizione, con in testa Lombardia e Veneto che stanno entrando in clima olimpico, per i Giochi invernali del 2026 di Milano-Cortina”.
LA CERIMONIA DI CHIUSURA DELLE OLIMPIADI DI TOKYO 2020 A differenza di quanto era accaduto per la cerimonia di apertura dei Giochi, l’atto conclusivo allo stadio Olimpico di Tokyo, ancora una volta a porte chiuse, ha avuto momenti più festosi con musica e danze tradizionali giapponesi, senza dimenticare il breve segmento, per la prima volta a distanza e realizzato tramite un video girato in Francia, di lancio delle prossime Olimpiadi di Parigi 2024. Un coro di giapponesi in kimono ha aperto la cerimonia, prima del via della sfilata delle bandiere, senza un ordine alfabetico. Marcell Jacobs è stato il portabandiera dell’Italia. Mascherina in volto e tuta bianca disegnata da Giorgio Armani, la medaglia d’oro dei 100 metri e della staffetta 4×100 è entrato nello stadio Olimpico sventolando il tricolore. I portabandiera, senza delegazioni al seguito, sono entrati singolarmente e poi si sono schierati in un grande cerchio all’interno dello stadio Olimpico. Subito dopo i discorsi di commiato da parte del Presidente del CIO Thomas Bach e del Comitato organizzatore Tokyo 2020 Seiko Haschimoto, è stata spenta la fiaccola olimpica. Prossimo appuntamento con i giochi, stavolta quelli invernali, ancora in Asia, tra 6 mesi, a Pechino.