Metti una sera tra amici in un ambiente ideale per spegnere e assorbire il trantran della settimana appena consegnata alla storia, sai che non devi aspettarti granché, lo fai da tanti anni, semplicemente intenzionato a goderti il valore dell’amicizia. Si chiacchera, si ride, in fondo è quello per cui sei seduto con loro. Il tuo posto è centrale, il tavolo dell’amicizia è “al centro del mondo”, tutti ma proprio tutti devono transitare dalle tue parti, crocevia tra ospiti che vanno e vengono e camerieri che sfrecciano. L’alternativa è la porta di ingresso al locale, doppia, la prima annuncia e la seconda presenta il nuovo arrivo. Che sia una processione o solo una romantica coppia poco importa, intanto tra una risata e l’altra con i tuoi amici, vieni distratto, è umana la curiosità di sbirciare e guardare. Capita anche che entri un ragazzotto, esile, spettinato, in abbigliamento più che sportivo, forse anche poco a adatto, almeno per te, alla temperatura serale non certo accomodante per una maglietta e un pantaloncino. Il tempo passa, ti porta quasi allo scavalcare il giorno, da poco ieri, appena entrato oggi. Morfeo quasi quasi deve essere premiato, cominci a dare il segnale agli altri cavalieri della tavola non rotonda. Mentre lo fai, sbirci i superstiti che ancora sono nel tuo stesso posto, orecchio disposto anche a catturare parole di chi sfiora la tua stazione. È tempo di tornare anche quel ragazzotto dal bizzarro modo, originale, capti da altri che è uno sportivo in “missione”, oggi qui per un progetto  partorito a Torino e che ha inglobato Uganda e Groenlandia. Prendi per mano il momento, la curiosità e la voglia di raccontare è superba, Morfeo può aspettare. Ti presenti e gli chiedi di sedersi con te, prima però ti armi di carta e penna.

Lui è Oliverio Alotto, poco più che quarantenne, un ultra-runner, ferrato in natura e ambiente, specialista di viaggi “in classe economica” da un posto all’altro, magari con la motoscarpa o con la bici, anche in territorio impervio. E magari fosse solo questo, sarebbe uno dei tanti. Le performance personali per focalizzare la promozione territoriale promuovendo una sana alimentazione rispettando dell’ambiente. Sembra più il titolo di una tesi di Laurea, non è così, é il carburante green che alimenta Oliviero Alotto, adepto della cultura ambientalista raccontando il territorio, ovunque sia e a chiunque appartenga. Lo ha fatto nel 2020 con il giro della penisola, amalgamando il mondo agricolo a quello turistico esaltando una alimentazione territoriale esaltando la cultura della produzione naturale. Tanta sensibilità nel transitare dall’Uganda per sensibilizzare sul riscaldamento globale di mamma terra, parimenti in Groenlandia dove si palesa il pericoloso scioglimento dei ghiacci. Nel prossimo agosto destinazione Africa, passeggiata tra Uganda e Tanzania per un suscitare attenzioni sulle variazioni climatiche che minacciano la produzione di caffè.  Ma prim’ancora, eccolo a Corigliano Rossano, cittadina calabrese sullo Jonio, dal 26 al 28 maggio, chiamato da Alessandra Mazzei per la Seconda Edizione di PATRIMONIO VISIONI COMUNITA’. Arriva da Salerno in bici godendo della bellezza della Ciclovia dei Parchi, tra paesaggi verdi e visite a Monasteri.  Oliviero racconterà SPORT GREEN  PER LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO, lo farà  al Complesso Monumentale del Patire, magari iniziando i curiosi e i tanti interessati alla Passeggiata  Ciclistica del 28, alle 10:00 si rimetterà in sella, tirerà la volata in testa al gruppo dal Latinianon destinazione Patire.

Gran bella persona, umile, disponibile e soprattutto ricca, anzi di più, possessore e custode di ideali che senza egoismo condivide e offre a chi spesso mortifica la presenza dell’uomo sulla terra. Proprio quella terra, madre e casa, che tutto offre e poco chiede.

Se hai voglia di scoprire Oliviero, clicca qui.

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