Se si cerca un ambiente sano, di rispetto e lealtà sportiva, la scelta di passare dallo stadio di Morano Calabro, uno dei Borghi più belli d’Italia, non è sbagliata.

Una società longeva nata 20 anni fà, per ricordare un ragazzo, Geppino, ahimè, andato via troppo presto da questa terra. Familiari ed amici ne onorano la memoria anno per anno, con sentimento, senza mai trascendere in innominabili atteggiamenti irrispettosi. Certo, l’adrenalina del momento porta a reazioni che però sono immediatamente ricondotte nell’ordinario. Laddove un giocatore perde le staffe per questo e quell’altro episodio ci sono altri dieci che recuperano, ci sono i dirigenti che riportano serenità. A Morano si sorride anche quando si perde, meglio ancora quando si vince, ma la sconfitta non è un dramma. Ai piedi del Pollino, nel pio Borgo, l’allenatore è un fratello maggiore e il presidente un padre, non necessariamente in questo ordine, ma lo spirito è questo. Dalla nascita della realtà sportiva sono 520 le gare disputate (209 vittorie, 101 pareggi e 199 sconfitte) segnando la bellezza di 867 reti e subendone 850. Numeri quasi a pareggio, in tutti i casi poca differenza tra il massimo e il minimo.

Forse non proprio in tutti, il massimo inconfutabile risultato E’ ESSERCI, ogni anno, ESSERCI per “lui”, per Geppino che, immaginandolo seduto sulla sua nuvoletta bardato di sciarpa, berretto e bandiera, incita e protegge coloro i quali partecipano ogni domenica a quella che a Morano non è una partita ma un momento di festa.

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