Un punto, in casa, che tiene accesa la flebile fiammella che danza al vento della desidereta salvezza diretta. Non arriva la vittoria, ormai triste assente da tre turni (due pareggi pareggi – Cittadella e Perugia –  e una sconfitta di misura a Brescia), che avrebbe fatto navigare in acque più tranquille il Cosenza, sebbene sempre a ridosso del bagnasciuga dei PlayOut. Lagunari al “Marulla” determinati nell’inseguire i PlayOff, l’appendice della stagione potrebbe regalare la massima serie, ambiente di abitudinaria frequentazione e per nulla dimenticata.

Al minuto numero 9 il cosentino Marras tenta un piazzato basso, millemetrico, alla sinistra di Joronen, sfera che rotola di pochi cm fuori. Ancora rossoblù vicini alla segnatura al 22′, traversone di Rispoli (oggi più propositivo del solito), colpo di testa di D’Orazio, Joronen smanaccia sulla linea in anticipo su Finotto. Al 34′ il vice cannoniere del campionato Pohjanpalo (17 reti) porta in vantaggio i lagurari, Andersen lo imbecca dalla destra, bravo l’attaccante arancio/nero/verde finlandese a colpire, in torsione, di testa e infilare con un palo-gol l’incolpevole Micai. Dopo appena 4 minuti tutto potrebbe tornare in parità, Marras offre una palla deliziosa, in profondità, per Finotto che aggira anche Joronen, incredibilmente manda a lato divorandosi una rete già fatta. Ancora Marras sugli scudi quanto al 39′ salva su Zampano recuperando un errore di Vaisanen. Prima frazione equilibritata, combattuta, dai ritmi probabilmente anche condizionati dalla calura.

Negli spogliatoi i due tecnici pensano ai ritocchi; se per il Cosenza è palese che il peso specifico dell’attacco è pressochè scarso e che serve rivitalizzarlo, per il Venezia è necessario rivedere meglio le fasi di possesso soprattutto nella gestione e nell’impostazione, qualche errore nella prima frazione stava per creare pericoli evitabili.

Al 56′ mister Viali opta per un tris di forze nuove, fuori Rispoli per far spazio a D’Urso, richiama a rifiatare Finotto e si affida al talento di Nasti, Praszelik prende il posto di Calo apparso in difficoltà, finalmente Marras si sposta sull’esterno destro dove, in altre gare, spesso ha creato superiorità. Risponde il Venezia al 62′,  Vanoli toglie Johnsen e Andersen e inserisce rispettivamente l’ex Pierini e Busio. Al 66′ Micai disinnesca una occasione su punizione dalla distanza di Tessmann, deviando in angolo il pallone che gli rimbalza davanti. La pressione del Cosenza, confusionaria più che manovrata, fa scattare l’allarme in panchina veneziana e al 70′ Vanoli, risponverando l’adagio “la miglior difesa è l’attacco“, inserisce Cheryshev richiamando Ellertsson e poco ci manca che il subentrato non premi la scelta del proprio tecnico sfoderando un tiro da 20 metri che esalta ancora Micai bravo a deviare in angolo con la punta delle dita. FInalmente le rinnovate energie a cui si affida Viali danno segnali di vita, al 72′  D’Urso per Marras che, a tu per tu con Joronen, calcia stile rugby.  Viali decide allora di richiamare l’eterna promessa Zilli sostituendolo con Delic che porta in dote voglia e vivacità. “Tentar non nuoce” avrà pensato Viali, perdere per una rete a zero o con uno scarto maggiore non cambia nulla in termini di classifica. Cercando di leggere il pensiero di mister Viali, interpretando i cambi, non ha più senso coprirsi con Brescianini richiamato al 79′ in panchina per far posto a Cortinovis. A pochi minuti dalla fine, assoporando il gusto della vittoria, tra l’84° e l’85°, Vanoli fa riposare l’eroe di giornata Pohjanpalo e l’esterno Zampano riservando uno spezzone per Ciervo e Milanese. E nell’altra partita, quella dello scacchiere dei cambi, viene premiata l’audacia del mister Viali; ci pensa D’Urso a realizzare la meritata rete del pareggio sfruttando bene un pallone di Cortinovis proveniente dalla destra, il numero dieci rossoblù si inserisce bene in area, svetta di testa e incorna alle spalle di Joronen. Nei cinque di recupero, il Cosenza tenta anche di vincere, palle in area con la speranza che qualcuno indovini la conclusione dei tre punti ma alla fine tutto resta immutato, un punto a testa e l’unica corsa che resta e quella che conduce alle docce.

Ai punti, nello sport dei guantoni, l’arbitro, a centroring, alzerebbe il braccio al Cosenza, tre limpide occasioni (Finotto, Marras e Delic) non possono essere regalate agli avversari, se credi nella salvezza diretta la leziosità e la superficialità deve far spazio alla concretezza e alla cattiveria sportiva. E alla fine anche il Venezia, dopo aver godudo di una bella giornata di caldo in barba all’abituale umidità di casa, realizza che il punto è di buon auspicio che gli  consente di agganciare il gruppo dei PlayOff. Prossima puntata rossoblù ad Ascoli per poi, all’ultima, sperare di festeggiare in casa con il Cagliari. Il Venezia avrà invece l’occasione di rimpinguare il proprio carniere in laguna, Perugia permettendo.


TABELLINO

COSENZA (3-4-3): Micai – Vaisanen, Meroni, Martino – Rispoli (56′ D’Urso), Calò (56’ Praszelik), Brescianini (79′ Cortinovis), D’Orazio – Marras, Zilli (73′ Delic), Finotto (56’ st Nasti). A disp.: Marson, Lai, Salihamidzic, Venturi, Kornvig, Agostinelli, Florenzi –  All. William Viali

VENEZIA (3-5-2): Joronen – Hristov, Ceppitelli, Carboni – Candela, Andersen (62′ Busio),Tessmann, Ellertson (70’ Cheryshev), Zampano (84’ Milanese) – Pohjanpalo (84’ Ciervo), Johnsen (62’ Pierini). A disposizione: Bertinato, Neri, Modolo, Sverko, Novakovich –  All. Paolo Vanoli

ARBITRO: Meraviglia Francesco di Pistoia

ASSISTENTI: Lo Cicero Alessandro di Brescia – Miniutti Thomas di Maniago

MARCATORI: 34′ Pohjanpalo (V), 90′ D’Urso (C)
NOTE: Spettatori circa 10mila

Ammoniti: 40′ Johnsen (V), 48′ Calò (C), 65′ Vaisanen (C)

Angoli: 7-6 per il Cosenza

Recupero: Pt 3′ – St 5′


Photo Pasquale Golia© (le foto non possono essere modificate ne scaricate, diritti riservati)

 

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