COMUNICATO STAMPA 08
Prima ancora di relazionare su quanto lamentato dal Real Sant’Agata relativamente ad una presunta rete non convalidata in occasione della gara di domenica scorsa la scrivente solleva ogni dubbio circa una inutile polemica che parrebbe sterile e fuori luogo. Una impostazione che caratterizza da tempo il nostro operato, lo dimostra l’assoluto silenzio su presunti rigori non concessi a nostro favore in occasione della prima gara del torneo, accettati in quanto ormai episodi passati.
Ma poiché essendo il Cassano Sybaris parte attiva e presunta beneficiaria circa l’episodio lamentato dalla società del Real Sant’Agata, diventa legittimo e necessario produrre un documento di replica a quanto viene affermato circa la rete non concessa da cui si possa comprendere la propria posizione.
La dolente società Real Sant’Agata afferma con certezza assoluta che la palla abbia varcato la linea di porta, adducendo a riguardo documentazioni fotografiche e video che, a parere assolutamente di parte, confermerebbe che la sfera abbia completamente superato la linea di porta. A supporto della teoria sembrerebbe che siano stati usati mezzi e programmi specifici che inconfutabilmente proverebbe la veridicità di quanto lamentato. Or dunque, laddove questi metodi o questi appositi software di elaborazione tecnologicamente evoluti siano nelle disponibilità del Real Sant’Agata, se ne chiede ulteriore informazione per poter magari accedere alle medesime e dotarsene per eventi futuri. L’impressione è tutt’altra, magari un fotogramma estrapolato da una ripresa video o una semplice foto elaborata con programmi di uso comune per un semplice foto-ritocco può fare da sfondo a prove tecnologiche che probabilmente appartengono a ben più alte categorie. Ciò non significa che non si possa anche aver ragione su quanto affermato in merito agli strumenti di analisi ma i dubbi, ci sia concesso, restano.
Una campagna mediatica di “dubbi/certezze” praticata sulla propria pagina ufficiale di Facebook e sapientemente indirizzata sui quotidiani non può essere accettata e condivisa se è forbitamente creata a giustificare una sconfitta, probabile che metabolizzarla non sia facile, un’autoanalisi del come e del perché si perda non è dote comune. Molto più frequente invece addossare colpe ad altri per giustificare débâcle ad imprese annunciate con proclami trionfalistici dello speaker di turno.
Tra i titoloni di qualche quotidiano si fa addirittura l’ipotesi VAR, tecnologia di privilegio ancora per qualche categoria professionistica o internazionale che utilizza più videocamere posizionate a diverse angolazioni per avere completezza di inquadrature in caso di episodi da analizzare.
Nel caso specifico, per quanto è stato possibile notare, oltre che per immagini e foto diffuse, la telecamera che è stata utilizzata per la ripresa video dell’evento, con relativa trasmissione in diretta streaming sfruttando portali atti all’uopo ma canalizzati anche sulla stessa pagina ufficiale di Facebook del Real Sant’Agata (sicuramente munita di regolare autorizzazione della trasmissione dell’evento per quanto disposto dalla LND con Circolare n. 7 del 01.07.2019 e contenuta nel CU CR Calabria n. 1 dell’01.07.20195 e n. 15 del 26 agosto 2019), era posizionata sulla gradinata dello Stadio “E. Termine” di Roggiano Gravina con visuale prospettica non proprio ideale tale per avere immagini chiare circa la contestata rimostranza.
Se in Prima Categoria spesso le presunte colpe vengono addossate esclusivamente al direttore di gara, unico ufficiale di gara, giova ricordare che in Promozione l’arbitro è affiancato da due collaboratori i quali hanno pieni poteri nel segnalare e determinare modifiche a decisioni arbitrali su presunti e contestati torti subiti. È altrettanto vero che, nel caso specifico, il sig. Gerardo Avolio (giovane ma già con esperienza nei campionati di promozione ed eccellenza) non ha avuta alcuna esitazione nel far continuare l’azione e, su reclamo del capitano Cosentino, si è recato dall’assistente Aspirante, perfettamente in linea nello sviluppo dell’episodio, il quale ha confermato la decisione dell’arbitro.
L’illusione ottica della rete realizzata può sicuramente essere determinata dalla prospettiva di visualizzazione, ben più credibili le versioni degli ufficiali di gara coinvolti e di uno stesso tesserato Real Sant’Agata che ha subito, e successivamente a fine gara, sportivamente escluso che la palla fosse entrata.
Laddove si reclama l’applicazione di VAR con varie telecamere probabile che magari una di esse, per esempio, avrebbe ripreso la presenza (documentata) prima, durante (nell’intervallo) e a fine gara, nel recinto di gioco, di tesserati squalificati (Codice di Giustizia Sportiva Allegato A -TITOLO II – SANZIONI – art. 22 comma 7 “I tecnici colpiti da squalifica non possono svolgere per tutta la durata della stessa alcuna attività inerente alla disputa delle gare; in particolare sono loro preclusi, in occasione di gare, la direzione con ogni mezzo della squadra, l’assistenza alla stessa in campo e negli spogliatoi, nonché l’accesso all’interno del recinto di giuoco e degli spogliatoi”).
Credendo di aver offerto un contributo sufficientemente chiaro sull’ormai increscioso fin troppo strumentalizzato episodio, invitando a non fomentare dubbi sulla regolarità di questo sport che, ricordiamo, pratichiamo perché si è scelto di farlo e senza nessuna imposizione, auguriamo al Real Sant’Agata, riconoscendo l’ottima caratura societaria e atletica, un brillante prosieguo di campionato.
CS 08 CASSANO SYBARIS