Troppo, tanto silenzio intorno al Cassano Sybaris. All’orizzonte la probabile rinuncia all’iscrizione per il Campionato di Promozione se non interverranno fattori nuovi entro l’11 luglio, termine entro il quale formalizzarne la partecipazione.
Alla salvezza ottenuta al secondo anno consecutivo non senza difficoltà, correlata a un “bilancio pesante“, la parola FINE sta per essere annunciata, a malincuore, dai pochi dirigenti rimasti.
Il tutto gira sulla questione economica non più sostenibile dai superstiti. Qualche timido abboccamento per allargare i quadri in verità c’è anche stato con imprenditori che già in passato ne avevano sposato la causa ma restano tanti i buchi da tappare che praticamente non cambiano le sorti della società.
Un’apatia generale, un disinteressamento totale di chi potrebbe dare una mano economica è la sintesi del momento. Il possibile dato amaro è che Cassano resti al palo, senza calcio, senza, forse, l’unico momento diversivo per gli sportivi che hanno sempre riempito le gradinate del “P. Toscano“.
Consegnare la squadra agli amministratori (ops, commissari) il 2 luglio cosa potrà determinare? Praticamente nulla, troppo poco 8 giorni entro i quali gli stessi potrebbero tentare di trovare una soluzione, potrebbe essere un semplice atto “alla Pilato”, forzatamente necessario ma inutile.
Eppure il solo coinvolgimento delle realtà ricettive turistiche estive, affiancate anche da altre aziende del territorio ad estensione nazionale, risolverebbero in breve il problema, magari con una sana programmazione di spesa si potrebbe anche guardare a un cammino pluriennale.
Ipotesi che affondano nelle sabbie mobile del “vi facciamo sapere“, “ci interessa ma vedremo“, “ne parleremo ma non ora“, ora si pensa solo all’incasso sfruttando le risorse che madre natura ha voluto per Cassano senza dare un riscontro tangibile al territorio che ne garantisce senza discontinuità incassi e guadagni.
Sicuramente nessuna responsabilità può essere ascritta, assolutamente, forse organizzandosi e muovendosi prima del 2 luglio qualcos’altro si sarebbe potuto ottenere.
Ma tant’è, non perde la strada solo il Cassano Sybaris, è la resa incondizionata senza appelli che spegne le attività calcistiche di una comunità. A pochi importa il blasone, inutile citare i fasti che ormai in pochi ricordano, sostanzialmente il passato non porta in dote, e mai lo farà, le risorse necessarie alla sopravvivenza. Mancano 9 giorni ma l’impressione è che siamo al capezzale di un moribondo in agonia.