Il futuro per gli elefantini bizantini, ad oggi, non riesce a mostrare connotazioni positive. La situazione economica che si è protratta già per tutto il girone di ritorno della scorsa stagione sportiva non è stata risolta.
Chiaro il messaggio lanciato dal patron Piero ACRI, a termine della gara playoff persa contro il Reggiomediterranea, che annunciava la fine di un ciclo, pronto a cedere il passo a favore di nuovi dirigenti che possano e vogliano continuare a fare calcio.
La fusione con il Corigliano Calabro (in serie D dal prossimo campionato) non è mai stato programmato dal presidente Nucaro, sebbene negli ambienti sportivi della città circolasse questa indiscrezione. Attraverso un Comunicato Ufficiale, la società coriglianese ha categoricamente smentito la fattibilità dell’operazione.
Crisi profonda dunque, nessuna prospettiva se non quella di cedere, a quanto è dato sapere, il comando alienando i meriti sportivi a favore di qualche interessato. Chi potrebbero essere? Forse qualche società radicata nei comuni confinanti, ambiziosi e con un blasone alla pari, con la città di Corigliano-Rossano. Forse il Cassano Sybaris dei presidenti Gaetani-Varca che riporterebbero i colori azzuri ai fasti del passato? Oppure il Calcio Acri retrocesso quest’anno in Promozione e piazza abituata alla categoria di eccellenza? Senza escludere il Mirto (insieme a Crosia). L’acquisizione dei meriti sportivi aprirebbe un effetto domino, il possibile subentrante potrebbe a sua volta cedere il proprio titolo ad altri. Esempio: se fosse il Cassano Sybaris a rilevare la matricola, si troverebbe in mano anche quello di Promozione che potrebbe essere appetito da qualche società ambiziosa di Prima Ctg che per poco quest’anno ha sfiorato il salto nella serie superiore, come dire che B prende da A e cede a D il prodotto C.
Intanto la situazione preoccupa gli ultras rossoblu capaci, per buona parte del campionato, di garantire il minimo delle spese per la conclusione del torneo. I capi storici del gruppo degli ultras bizantini, Lino Abastante e Tommaso Salone, titolari di piccole realtà economiche a conduzione familiare, stanno cercando di sensibilizzare qualche imprenditore locale affinché si possa continuare a scrivere pagine di calcio rossoblu.
“Sentiamo il peso della situazione che si è creata – affermano Lino e Tommaso- e siamo seriamente preoccupati per il futuro. Io, l’amico Tommaso (per tutti Tommy) e tanti altri amici che condividono le nostre idee, da anni seguiamo la nostra squadra, con tanta passione ma soprattutto con tanti sacrifici. Ci viene veramente difficile che tutto possa finire, non lo meritano i tifosi e non lo merita la città. Proprio per questo – concludono – stiamo cercando di trovare qualcuno che assicuri continuità, che possa far scrivere altre degne pagine di storia calcistica così com’è stato sino ad oggi“.
Intanto il tempo stringe, il tempo utile per qualsiasi variazione è agli sgoccioli, il 17 giugno si avvicina, il rischio di restare fuori dai giochi non è astratto.
Franco Sangiovanni