Non basta stavolta il cuore dei reggini che chiudono comunque una spettacolare stagione sportiva
SERIE B, GIR.H- FINALE DI RITORNO PLAY-OFF
FUTSAL POLISTENA-ASD CATAFORIO C5 REGGIO CALABRIA 5-2 (andata 3-5; totale 8-7)
Marcatori: 0’43”pt Gallinica, 3’24”pt Scopelliti (C), 11’14”pt Creaco, 12’55”pt Gallinica, 1’18”pt Costamanha, 0’45”st rig. Scopelliti, 19’31”st Gallinica.
Futsal Polistena: Lombardo, Pestich, Diogo, Creaco, Zerbi, Gallinica, De Cario, Costamanha, Juninho, A. Martino, Solferino, Prestileo. All. Molluso.
Asd Cataforio: Paviglianiti, Campolo, An. Labate, Scopelliti, Cilione, Giriolo, Laganà, Atkinson, Durante, Al. Labate, Parisi, F. Martino. All. Praticò.
Arbitri: Carone e Lacalamita di Bari; Crono: Cannistrà di Catanzaro
Note: Ammoniti: Scopelliti (C), Durante (C), Girolo (C); Gallinica (P). Espulsi: 15’27”pt Atkinson (C) per doppia ammonizione; 0’44” Diogo (P) per doppia ammonizione. 16’53”st Praticò (allenatore Cataforio) per proteste.
In uno scenario surreale dove tutto l’inimmaginabile prende forma, il Cataforio abbandona il parquet alzando bandiera bianca, al termine di una vera e propria messinscena. La calamita del destino, tira l’ago metallico della bilancia in favore del Futsal Polistena, premiato dagli episodi e da un arbitraggio totalmente indegno di una finale dove ci si giocava la Serie A. Se più coincidenze e indizi fanno una prova, nella gara di sabato è facile trovare i colpevoli della commedia andata in scena a Polistena. Lungi da noi pensare che la società Futsal Polistena, a cui vanno i complimenti per la promozione, abbia preso parte attiva alla farsa di sabato, anche se i vantaggi sono andati a suo appannaggio.
Ne fanno le spese le società che compiono sacrifici economici, ne fanno le spese i tifosi e gli appassionati di Futsal che avrebbero meritato di assistere ad una giornata di sport, come accaduto all’andata a Reggio Calabria, anziché ad una gara falsata dall’incompetenza e malafede di chi doveva essere super partes.
Il Cataforio, cede dal punto di vista mentale alla distanza che si traduce nel metterci anche del proprio nel farsi sorprendere in difesa. Un calo fisiologico per chi è stato bersagliato per tutta la partita da parte di un duo arbitrale non di categoria. Pronti via e Gallinica e Scopelliti infiammano le tifoserie. Il primo realizza, a difesa schierata, beffando Parisi; il secondo, ribatte in gol la respinta di Martino sul tiro di Atkinson e viene ammonito per avere esultato abbracciando i propri tifosi, arrampicandosi sulla ringhiera dell’impianto. I due portieri salvano rispettivamente su Diogo e Cilione, mentre brivido con Gallinica da due passi, ma netto era il fallo su Cilione che vizia l’azione in partenza. Dall’altra parte è fuori di un soffio la punizione di Atkinson, mentre ancora il portiere Martino deve chiudere il pallone di Durante per Cilione sul secondo palo. Qui avviene poi una delle migliori interpretazioni da parte del terzetto arbitrale. Il cronometro del tabellone, magicamente, si resetta. Il gioco si fermerà per quattro minuti, riprenderà per pochi secondi (con tanti dubbi sul settaggio) prima cioè dello scontro tra Juninho e Giriolo che sposta ogni possibile spinotto, mandandolo nuovamente. Ne risulta un’altra pausa di 12 minuti; morale della favola? Più di un quarto d’ora fermi, per finire e ritrovarsi a dirigere una finale play-off per la Serie A, con il cronometro di uno smartphone. Davvero clamoroso. Metodi di una volta, utilizzati specialmente nelle categorie minori ed amatoriali. Il Cataforio, giusto ad onor di cronaca, ha messo in funzione anche il secondo tabellone luminoso del “PalaMazzetto”, a spese proprie, in occasione della finale play-off di andata, oltre al già perfetto, funzionante ed efficiente apparecchio, situato alle spalle della postazione dei cronometristi. Si ritorna a giocare, ma si capisce già che il processo premeditato aveva ben più di una semplice genesi. Juninho manda fuori e Parisi successivamente respinge di piede a Gallinica, e si ripete sul lob dalla propria area di Diogo. Arriva poi la gran giocata di Creaco che raddoppia per i suoi, eludendo la marcatura di Giriolo che si fa sorprendere. Intanto la farsa prosegue. Diogo e Juninho per due volte mandano gambe all’aria Martino, con interventi da tergo, neppure ammoniti; al contrario Atkinson tocca con la spalla e viene invece punito con un giallo inesistente per un fallo di mano altrettanto inesistente. Ben più evidente è il braccio “galeotto” di Diogo, al limite dell’area: l’arbitro lascia clamorosamente proseguire. Per non parlare poi di tutte le situazioni di rimesse laterali e calci d’angolo dove i due fischietti pugliesi non ne hanno mai imbroccata una giusta. A testimonianza di ciò, un calcio d’angolo solare per il Cataforio, si trasforma nella restituzione sportiva di Martino. Certo, anche qui tanto mestiere, sarebbe stato più onesto fare battere dal corner piuttosto che allontanare dall’area di rigore. Polistena preme e sugli sviluppi di uno schema da punizione, Gallinica è troppo libero di calciare e fa 3-1.
A questo punto, il secondo episodio (coincidenza?) che sposta definitivamente il trend in favore dei locali. Questi ultimi, già con cinque falli, dovrebbero essere puniti con il sesto, visto che Juninho affossa Atkinson (calcio prima, ancata dopo). L’arbitro però tira fuori un incredibile giallo per simulazione che si tramuta in rosso tra lo sgomento generale. Atkinson perde poi la testa, con una brutta reazione. Si infiammano i tifosi ospiti i quali ricevono anche la “visita” dei tifosi locali, incredibilmente liberi di accedere al settore della tifoseria avversaria. Ne consegue un’altra quindicina di minuti di tensione e dove non si gioca ma anche con due calcettisti del Polistena che si arrampicano sulla ringhiera del settore ospite, battibeccando con questi ultimi, senza essere puniti dall’arbitro, considerato il giallo in precedenza a Scopelliti per una genuina esultanza dopo un pesantissimo gol. Anzi, a farne le spese è anche Durante per proteste (al contrario dei calcettisti locali sempre con qualcosa da ridire agli arbitri e mai sanzionati). Cataforio che riesce a resistere nei due minuti di inferiorità numerica ed anzi sfiora il gol con il tiro libero di Cilione, scaturito dal fallo da dietro di Creaco su Durante (solo fallo e niente giallo). Il tiro però del capitano ospite è sul fondo. Juninho manda ancora gambe all’aria Scopelliti e quest’ultimo viene poi strattonato e spintonato fuori dal campo, a palla lontana, da Costamanha che reagisce anche contro Parisi intervenuto in difesa del compagno di squadra. Tutto normale per l’arbitro in entrambi i casi. Nel concitato finale, lo stesso Costamanha scappa alla marcatura di Giriolo e supera Parisi portando per la prima volta nei due match in vantaggio i rossoverdi a 1’18” dall’intervallo.
I bianconeri però, gettano ancora una volta il cuore oltre l’ostacolo ed al rientro dagli spogliatoi pareggiano immediatamente i conti, grazie anche ad un approccio perfetto nonostante le visibili difficoltà. A questo va aggiunto il supporto dei 150 tifosi giunti da Reggio Calabria, che non hanno mai smesso di cantare ed incitare, facendo sentire la propria voce in modo importante nonostante le ridotte unità rispetto ai supporters locali. Dicevamo del pari bianconero, tiro di Cilione, braccio di Diogo che stavolta viene visto dall’arbitro: secondo giallo ed espulsione per il numero 5 che, a giudicare dal metro adottato, avrebbe già nel primo tempo dovuto lasciare il parquet. Scopelliti è glaciale e con un destro potente buca Martino. 4-2 e situazione in perfetta parità. Creaco prova a rispondere in due frangenti, ma Laganà e Parisi sventano; al 4′ Scopelliti costringe Martino alla parata in angolo mentre Juninho calcia non appena ne ha l’occasione, senza però alcun esito. Cataforio sempre sul pezzo, Scopelliti prova a piazzarla e pallone fuori di un niente. Intanto i due fischietti continuano a fallire sistematicamente un’infinità di rimesse laterali e calci d’angolo, ma non solo, a fine secondo tempo saranno tre i solari falli cumulativi non attribuiti ai locali (che restano a 4 di squadra). Calci, spinte e gomitate (agonismo sportivo e non cattiveria) tutte consentite ai rossoverdi, come nel contatto aereo tra Costamanha e Durante, con il brasiliano che si disinteressa del pallone ed alza il gomito facendo volare l’avversario. Parisi deve salvare su Gallinica in contropiede e poi sul tiro al volo di Juninho (grande intervento). Le migliori occasioni da gol però sono del Cataforio. La più importante capita sui piedi dello straordinario Scopelliti, dopo il contropiede con Durante. Il lob del reggino trova il salvataggio sulla linea di Juninho. Poi ci provano Girolo (non lontano dal sette il suo destro) e Laganà. Costamanha si riaffaccia dalle parti di Parisi che salva ancora i suoi pali. Miracolo poi di Antonino Martino su Francesco Martino, che toglie una palla destinata ad insaccarsi, così come su un altro contropiede, salva in uscita su Durante. Quest’ultimo, è davvero stoico visto che rimane in campo, dopo due settimane di infortunio, successivamente ad una brutta scivolata che riporta a galla i problemi fisici, dovuta ad una mancata asciugatura del parquet che, sin dagli spalti, si osservava essere bagnato. A 29” dai supplementari, la doccia gelata, l’episodio che condanna i bianconeri. Carambola di Durante su Creaco, rimessa che anche all’esterno del Palazetto sarebbe stata assegnata al Cataforio, ma non per Lacalamita di Bari. Battuta a sorpresa, Gallinica dimenticato a centro area e beffa servita che manda in A2 il Polistena, promosso dai play-off con due sole vittorie sul campo amico, al contrario delle due sconfitte ottenute in trasferta, segno che il quintetto brasiliano dei rossoverdi, non è poi così insuperabile lontano dal parquet pianigiano.
Chi leggerà potrà pensare che chi scrive è di parte, infatti è così non può essere altrimenti. Ma a dimostrazione della realtà vissuta sono a disposizione i video integrali della gara che volutamente la società ha lasciato in rete (pagina facebook dell’ASD Cataforio C5 Reggio Calabria).
L’amarezza è tanta, lo scoramento pure. La storia delle finali si ripete beffarda ancora una volta. Da quella play-out contro lo Chaminade Campobasso, alle due di Coppa Italia perse ai rigori contro Rogit e Melilli, senza dimenticare qualche settimana fa, l’uscita dalla competizione U19, altrettanto beffarda, a 4” dalla fine negli Ottavi.
Oggi l’amarezza è tanta, ma domani, riavvolgendo il nastro, si potrà capire bene che non è una partita a cancellare il lavoro e la sportività espressa nell’arco di un’intera stagione. Un plauso su tutti a mister Praticò, condottiero di un gruppo straordinario, composto da capitan Cilione, da Durante, Martino ed Atkinson senza dimenticare i prodotti del vivaio reggino, Parisi, Giriolo, Scopelliti, Laganà ed Andrea Labate, ed ancora il secondo portiere Paviglianiti oltre ai giovani under, Campolo, Sarica, Alessio Labate e Mancuso, che proveranno a fare parlare di sé nella prossima stagione sportiva.
Si chiude dunque una grande stagione con la delusione per la mancata promozione in Serie A2, che sarebbe stata anche meritata, ma arriva certamente un’altra conferma sull’identità di questa società sportiva, fatta di uomini veri e valori fuori dal normale.
Fabrizio Cantarella – Add. Stampa Asd Cataforio –