Il ritorno di mister Lucera a San Marco lascia strascichi polemici.
La gara, terminata in parità, poteva essere sorridente nel risultato a favore del Cassano Sybaris, dimostratosi, nell’occasione, superiore ai padroni di casa. Passato in vantaggio e raggiunto su azione contestata dal mister cassanese, ne scaturisce un punto a testa che, in base anche agli risultati delle concorrenti, non giova a nessuno dei due.
Mister Lucera non ha digerito il modo che ha consentito ai rossoblu di riequilibrare la gara, nata a suo dire, da un comportamento poco corretto. Il suo pensiero sull’episodio:
“Il risultato non conta – esordisce il tecnico cassanese – quando manca il fair-play, cosa a cui noi siamo abituati e, per quanto visto oggi, gli avversari non sanno proprio di cosa si tratti.
Non contesto il risultato, avrei sollevato il mio malumore anche se avessimo vinto o se avessimo perso. Io stesso, la squadra e tutta la società predichiamo rispetto ed educazione. Nella vita queste cose hanno risvolti diversi, in un campo di calcio significa, quando necessario e veritiero, rinunciare anche ad una occasione netta e buttare la palla fuori se un avversario è a terra. Noi lo abbiamo fatto, avevamo una chiara occasione in contropiede eppure ho urlato ai ragazzi di fermarsi e buttarla fuori. È normale che resto deluso – continua – quando vedo che il gesto non è corrisposto e addirittura c’è chi se approfitta per andare a segnare, quasi come se fosse la liberazione di tutti i problemi. L’unico modo che avevano per riagguantare il risultato lo hanno trovato e sfruttato, siamo stati nettamente superiori e sono soddisfatto della prestazione della mia squadra. Sono abituato a guardare in casa mia, degli altri non mi interessa, certo che però il gesto non qualifica la mia ex società a cui credo di aver dato qualcosa, anzi mortifica e distrugge tutto il mio lavoro di quattro anni. Ripeto, non importa se avessimo vinto o perso sarei qui a dire le stesse cose, ho un mio personale modo di tradurre alcune cose viste ieri, da tornei amatoriali over 50 con in palio birra e panino. Il mio calcio si basa sulla lealtà, sul rispetto, sano agonismo e stop. Perdere tempo nascondendo i palloni per ritardare la ripresa della gara, accusare infortuni speculando sul cronometro e addirittura approfittare di una momentanea superiorità numerica a causa di un avversario infortunato non sono tra le caratteristiche tecniche ed umane che chiedo ai miei giocatori. Se dovesse accadere vorrà dire che il mio tempo nel calcio è terminato, mi metterei immediatamente da parte. Il mio augurio e che possano arrivare in alto, a San Marco ho ancora tanti cari amici, sinceri amici, e la loro gioia sarà la mia gioia, non sarà certo una partita a cancellare sentimenti di stima. Avrei preferito però – conclude -perdere anche con un risultato tennistico, avrei felicemente barattato questo pareggio con una sconfitta leale.